Iside e l’Albero della Vita: riflessioni sull’allineamento galattico e sulla via del ritorno della Qabbala (Parte 2)

 

Unben-et ah der senekh

Io nasco come luce che respinge le tenebre

 

L’immagine con cui abbiamo chiuso il precedente post, quella dei kelipoth che secondo la tradizione qabbalistica oscurarono la luce e la saggezza della sorgente primordiale, ha un perfetto parallelismo nel concetto indotibetano dei klesha, che sono all’origine della sofferenza umana. I klesha, contaminazioni emotive o “veleni”, ci tengono legati al ciclo infinito di morte e rinascita. Come nuvole tempestose che turbinano nel cielo oscurando la radiosa luce del sole, i klesha dell’ignoranza/illusione, rabbia/aggressività, desiderio/attaccamento, orgoglio/arroganza e invidia/gelosia oscurano l’innata luminosità della mente. Per raggiungere l’illuminazione occorre ripulire la mente da queste contaminazioni, trasformandole nelle qualità illuminate dello spazio, della chiarezza, del discernimento, dell’equanimità e della “saggezza che comprende tutte le cose”. Attraverso questo processo trasformatore il velo si solleva e ci troviamo faccia a faccia con la nostra vera natura. Continua a leggere