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The Tree of Life- L’Albero della Vita

 

“Se non ami, la tua vita ti splederà accanto”
Jack è un bambino di undici anni che vive del Midwest. La madre gli insegna a vedere il mondo con gli occhi dell’anima. Il padre invece insegna al figlio a pensare in modo più individualistico per farsi strada nel mondo. Jack però improvvisamente di ammala e il mondo, una volta pieno di gloria, diventa un labirinto. Jack da adulto è un’anima persa nel mondo e riesce a intravedere qualche spiraglio di fiducia nelle parole del padre. Con la sua nuova consapevolezza, è ora in grado di perdonare il padre e muovere i primi passi sul sentiero della vita.


Iside e l’Albero della Vita: riflessioni sull’allineamento galattico e sulla via del ritorno della Qabbala (Parte 2)

 

Unben-et ah der senekh

Io nasco come luce che respinge le tenebre

 

L’immagine con cui abbiamo chiuso il precedente post, quella dei kelipoth che secondo la tradizione qabbalistica oscurarono la luce e la saggezza della sorgente primordiale, ha un perfetto parallelismo nel concetto indotibetano dei klesha, che sono all’origine della sofferenza umana. I klesha, contaminazioni emotive o “veleni”, ci tengono legati al ciclo infinito di morte e rinascita. Come nuvole tempestose che turbinano nel cielo oscurando la radiosa luce del sole, i klesha dell’ignoranza/illusione, rabbia/aggressività, desiderio/attaccamento, orgoglio/arroganza e invidia/gelosia oscurano l’innata luminosità della mente. Per raggiungere l’illuminazione occorre ripulire la mente da queste contaminazioni, trasformandole nelle qualità illuminate dello spazio, della chiarezza, del discernimento, dell’equanimità e della “saggezza che comprende tutte le cose”. Attraverso questo processo trasformatore il velo si solleva e ci troviamo faccia a faccia con la nostra vera natura. Continua a leggere

Iside e l’Albero della Vita: riflessioni sull’allineamento galattico e sulla via del ritorno della Qabbala (Parte 1)

 

Auset, nehas em her ab un

Iside, risvegliati nei nostri cuori

 

A-un akh-akh- ar-et pafi [e]mtun ami ari Kheperu ar Hru

Apri la camera delle stelle per guidare la nostra trasformazione in Horus

 

La figura in alto riporta una bellissima preghiera del papiro di Ani in cui gli adepti supplicano Iside, madre universale e depositaria dei sacri misteri, di risvegliarsi nel loro cuore e di aprire la camera delle stelle. Da una prospettiva simbolica la camera delle stelle, o trono di Iside, è la Via Lattea e il centro galattico. A un altro livello corrisponde alla ghiandola pineale e all’occhio della gnosi (la conoscenza diretta) dell’alchimia taoista (scopri il ruolo che ha la ghiandola pineale nell’evoluzione umana). Nella tradizione tantrica indo-tibetana è il terzo occhio, l’occhio della saggezza o della dakini. E’ l’occhio interiore segreto che vede durante i sogni e le visioni, che vede al di là dei veli della realtà materiale. Continua a leggere