Tra la caterva di filmati amatoriali relativi agli avvistamenti di presunti UFO, che ormai trovano facile dibattito tra gli internauti appassionati alla materia, ci pare opportuno segnalare un video, non proprio recente, ma che col tempo e attraverso le analisi dello stesso, sta riscuotendo molto consenso da parte di coloro che affrontano l’ufologia basandosi su riscontri oggettivi, tecnici e scientifici. Un filmato, dunque, difficilmente confutabile.
Il video è stato registrato in Turchia, a Istanbul, nella località costiera di Kumburgaz nei mesi di luglio e agosto 2007; maggio, giugno, luglio e settembre 2008 e nel maggio 2009. Il lasso di tempo notevolmente ampio dell’avvistamento UFO rende questa testimonianza davvero singolare, non trattandosi infatti del solito video di pochi secondi dal quale poco o nulla si evince.
L’UFO avvistato a Kumburgaz ha suscitato molto clamore nella comunità ufologica, interessando i media a livello internazionale, soprattutto perchè sono stati ripresi anche quelli che sembrano a tutti gli effetti degli occupanti di tipologia “grigio”. Si tratta, quindi, di un avvistamento entrato a far parte tra più importanti casi della storia dell’ufologia, filmato da Yalcin Yalman, una guardia notturna presso un complesso residenziale in Kumburgaz, cittadina turistica sul Mar Nero a poche decine di chilometri da Istanbul.
Un testimonianza, quindi, dalla portata eccezionale e anche molto ben documentati, catalogabile come il caso più clamoroso che si ricordi da Rosewell ad oggi. Infatti per la qualità delle sue straordinarie immagini, e soprattutto per la validità scientifica attribuitagli, è destinato ad essere ricordato nel tempo (smentite future a parte) come la prima vera “pistola fumante” attesa da tanto tempo dagli appassionati di ufologia.
Proviamo a descrivere ciò che il video presenta: viene mostrato chiaramente un velivolo discoidale illuminato dalla Luna che fluttua nel cielo; un velivolo assolutamente non identificabile né somigliante o riconducibile a qualsiasi oggetto conosciuto in grado di volare, e grazie all’elevato ingrandimento di cui godeva la videocamera, oltre ad essere ben visibile la forma metallica del disco volante, in alcuni fotogrammi ulteriormente ingranditi (come mostra la foto riportata a margine) si intravedono addirittura muoversi le sagome di alcuni degli occupanti della presunta “navicella”, come se le sue pareti presentassero un oblò o una sorta trasparenza.
Le riprese, lo ripetiamo, furono effettuate in giorni e mesi diversi, ma l’oggetto volante non identificato era apparentemente lo stesso: di circa 10-12 metri di diametro, di metallo scintillante; le sagome degli occupanti in proporzione apparivano più piccoli degli esseri umani comuni, ma soprattutto la forma della testa e la simmetria tra la stessa e il tronco era decisamente sproporzionata in favore della prima. Per farla breve, la loro fisionomia ricordava quella tipica dell’alieno comunemente conosciuto come “grigio”.
Il filmato fu reso pubblico parecchio tempo dopo, tramite una conferenza stampa convocata nel gennaio 2008 da Haktan Akdogan, capo fondatore del Sirius UFO Space and Sciences Research Center, il centro di studi ufologici a cui si rivolse Yalcin Yalman per farlo analizzare e divulgare. Inutile dire che fece grande scalpore.